Conosco questa storia perché me l’ha raccontata mia madre… Lola
Un gran mal di testa, porca zozza…tutto mi sembra ovattato come se fossi immersa in un liquido amniotico o come immagino…la Cristoforetti nello spazio…sino al ritrovarmi seduta schiacciata su una sedia.
Non una vera sedia. Era piuttosto una sedia di pietra e davanti a me, una me…oh cribbio siamo due…forse tre, addirittura come specchiata al luna park…sapete in quei labirinti dove ci si perde apposta …
Ecco io mi sono persa per davvero di fronte ad una me antica…o futura.
Oggi sono caduta mentre facevo la doccia, in un bagno microscopico, in un appartamento arrampicato su mille gradini al centro di Bloomsbury.
L’annuncio recitava più o meno così: “Una grande scuola di Scrittura a Bloomsbury. Londra.
Spazi dove imparare la professione che farai domani. Una fabbrica di talenti, dove respirare e crescere”.
Sono partita. Ho salutato le mie due madri e sono precipitata nelle braccia di Matthew, il direttore del corso.
Mi è sembrato uno spazio sicuro dove approdare.
Devi lasciar fluire la scrittura, dove ti porta, anche in spazi vuoti, inesplorati, scrivi di fate, Giulia!
Così alla prima lezione mi ha detto Mattew, poi a cena, poi nel nostro spazio intimo, molto intimo, quella camera strettissima.
Così ho iniziato a scrivere di luoghi fantastici. A quei luoghi ho pensato tutte le volte in cui mi sono persa nel piacere con lui. Ho abbandonato il passato.
Ma oggi, quando mi ha trovato dentro la doccia, il proprietario dell’appartamento, ero sola…sola con Lola…e lì sono rimasta, con un sopracciglio spaccato ed il sangue per terra ed il buio negli occhi.